Che Milano si svuoti non basta.
Si svuotassero le mani, si vuotassero gli occhi e le tasche e tutte queste supposizioni.
Si sa che fa caldo. Si sa che il caldo consuma i pensieri, scava linee imprecise sulla schiena. Nemmeno il tempo di alzare la testa. Nemmeno il tempo di dire è adesso che mi bruciano le piante dei piedi, è adesso che dovrei spingere più forte sulle gambe, tollerare questi giorni così fisiologici, queste ore così sintomatiche, capire che ogni minuto è un guadagno, di fatica e sudore.
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