ci sono queste ore della notte. di solito le ore in cui capisco che non ha senso preoccuparsi. della punteggiatura e degli errori e tutto il resto. mia madre mi chiama dall'altra stanza. e le gambe si muovono mentre mi avvicino all'acqua veloce. i ricordi sono una fila regolare. e ho le braccia alzate. penso a spegnere la luce. poi mi allaccio meglio le scarpe. e il freddo mi entra sotto la maglietta. la neve sopra tutte quelle panchine. tu ridi. io penso qui sarà buono per nascondermi. così ritorneremo. e poi saremo vento.
Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti. (J.D.Salinger)
lunedì 21 giugno 2010
domenica 13 giugno 2010
venerdì 4 giugno 2010
Tirare tardi la sera.
Le mani stringono forte il manubrio. Mi riprometto d'essere veloce abbastanza da non tirarmi dietro nemmeno un pensiero. E Milano, che si appiccica sotto le ruote, mi conserva come un ricordo.
Un soffio, per ogni metro d'asfalto bruciato.
Un soffio, per ogni metro d'asfalto bruciato.
martedì 1 giugno 2010
Fare le cose come si deve.
Mi ci vuole sempre un po' per digerire. Ma non credo si tratti di un qualche inghippo superegoico.
Forse piuttosto la mia consueta voracità: mi nutro come se, a parte quello, non ci fosse nient'altro da dire, sentire, capire.
Forse piuttosto la mia consueta voracità: mi nutro come se, a parte quello, non ci fosse nient'altro da dire, sentire, capire.
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